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Non ci piegheremo mai

Alexander89

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del Decreto predisposto dal Ministro dell’Economia di concerto con il Ministro della Transizione Ecologica, del valore complessivo di 4,4 miliardi di euro, finalizzato alla riduzione delle aliquote di accisa sui prodotti energetici, impiegati come carburanti o combustibili. Il taglio del prezzo della benzina e del gasolio alla pompa ammonta a 25 centesimi per litro e, la riduzione avrà effetto per soli trenta giorni, praticamente fino alla fine di aprile 2022.

Quindi, il taglio delle accise sul prezzo dei carburanti per frenare la corsa dei beni energetici sarebbe di un solo mese, per buona pace degli italiani che ancora una volta saranno gabbati con la solita “mancetta di Stato”. Il taglio di 25 centesimi di euro al litro viene finanziato senza scostamento di bilancio, facendo ricorso all’extragettito dell’IVA sui carburanti, relativo all’ultimo trimestre del 2021, e il “prelievo straordinario sui profitti straordinari” dei produttori di energia. Siamo stati i primi, già a far data dal settembre scorso, a denunciare la insopportabilità dei prezzi esosi della benzina e del diesel che avevano raggiunto valori altissimi, rendendo un pieno di carburante insostenibile per i bilanci delle famiglie e delle aziende. Si è portati a credere che il caro carburanti alla pompa colpisce solamente gli autotrasportatori, gli operatori della pesca e l’agricoltura, mentre direttamente e pesantemente colpisce una platea enorme di lavoratori che giornalmente sono costretti a percorrere centinaia di chilometri per raggiungere il posto di lavoro e far ritorno a casa. Ovviamente, al danno diretto causato dall’eccessivo costo del pieno, si aggiunge l’incremento indiscriminato dei beni al consumo, che risentono dell’eccessivo costo del trasporto, in considerazione che oltre l’ottanta per cento avviene su gomma. Orizzonte Italiano non abbassa la guardia non accetta la resa, come molte forze politiche e associazioni di consumatori stanno facendo, all’insegna del “meglio ferito grave che morto”; è giunta l’ora che si cancellino definitivamente le anacronistiche accise sui carburanti che altro non sono che TASSE e, il perverso meccanismo di applicare l’altra TASSA rappresentata dall’applicazione dell’IVA al 22% sulla tassa delle accise. Semplicemente inconcepibile…

Orizzonte Italiano, inoltre, desidera approfondire alcuni aspetti del Decreto emanato dal Governo, circa il reperimento dei fondi dall’extragettito dell’IVA e dal prelievo straordinario sui profitti straordinari lucrati dalle società petrolifere. Vogliamo sapere se il Garante per la sorveglianza dei prezzi aveva segnalata l’anomalia, e se l’aveva segnalata a cosa è addebitabile l’inerzia del Ministro e/o del Governo a intervenire. Inoltre, vogliamo sapere se i vari Garanti che si sono succeduti dal 2008, anno di istituzione del servizio, si sono attivati per verificare che gli aumenti dei carburanti alla pompa non sono mai stati in linea con le oscillazioni del prezzo del barile di greggio. Per i dati che saranno forniti in prosieguo si nutrono seri dubbi sull’efficienza oculata del Garante, che per sua accezione dovrebbe garantire soprattutto i consumatori, ma dagli atti in nostro possesso non si evince tale vigilanza. Ad onor del vero, si nutrono serie preoccupazioni sull’efficienza degli apparati elefantiaci dei vari Garanti, senza contare le laute prebende che percepiscono, e il costo degli apparati di supporto, tutti pagati con i soldi dei contribuenti in generale e, per i carburanti dai tartassati automobilisti a tutti i livelli. Risulta essere di difficile comprensione il dato che vede alla data del 9 marzo 2022, con il costo del petrolio al barile di 127 dollari, il costo alla pompa della benzina (self) a €. 2.032 (servito a €. 2.226) e gasolio (self) a €. 1,997 (servito a €. 2,226) dati rilevati alle cosiddette “pompe bianche”; mentre nel 2008, con il costo del petrolio al barile di 147 dollari, ben €. 20,00 in più, la benzina si pagava €. 1,380 e il gasolio €. 1,344. Il Mistero della S.S. Trinità, al confronto impallidirebbe, si potrebbe parlare di miracoli all’italiana!!

Che dire poi di privilegi e vessazioni distribuite all’insaputa della stragrande maggioranza degli italiani? Un esempio di privilegio, la ridente località turistica di Livigno, al confine con la Svizzera, è considerata zona extradoganale dove non si pagano né le accise e tanto meno l’IVA, il prezzo della benzina alla data del 10 marzo 2022 era di €. 1,36 al litro, mentre nel resto dell’Italia il prezzo medio era €. 1,268. Tirando a indovinare, per i cittadini di Livigno non è proporzionale il prezzo della benzina alla pompa con il costo della materia prima del barile di petrolio greggio? Come promesso, un esempio di vessazione è dato dalle addizionali che alcune regioni applicano a loro volta sul “leggero” costo dei carburanti alla pompa, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte e Umbria. Che dire, è disarmante, non siamo tutti italiani, con siffatti privilegi e vessazioni, c’è una palese violazioni dell’art. 3 della Costituzione.

Orizzonte Italiano vuole erudire gli italiani sui meccanismi di calcolo che portano per grandi linee al costo dei carburanti, e per fare ciò basta andare sul sito del Ministero della Transizione Ecologica oppure su quello del MISE, per scoprire che la cifra che noi paghiamo al benzinaio è data da tre componenti, accise, IVA e prezzo netto; più della metà del prezzo è costituito da accise e IVA calcolata al 22%. Per meglio comprendere il dato del costo alla pompa, prendiamo il prezzo medio in Italia nel febbraio scorso, 1 litro di benzina costava €. 1,85 ben 1,06 è dato da accise e IVA, imposte fisse che lo Stato pone sul prodotto petrolifero, imposte molto alte in Italia e in Europa. Che cosa sono le accise sono delle imposte fisse che vengono poste sulla fabbricazione del prodotto o sulla vendita, soldi che lo Stato incamera come tasse; al contrario dell’IVA, che è calcolata in percentuale, il prezzo delle accise è definito dalla sommatoria di ben 19 voci, e non 18 come qualcuno erroneamente riferisce. Accise che attraversano circa un secolo della nostra storia, dalla guerra d’Etiopia alla crisi di Suez, dal disastro del Vajont all’alluvione di Firenze, dal terremoto del Belice al terremoto del Friuli, dal terremoto dell’Irpinia alla missione Onu in Libano, dalla missione in Bosnia al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (sic!), dall’acquisto di autobus ecologici al terremoto dell’Aquila, dal finanziamento alla cultura alla crisi migratoria libica, dall’alluvione della Liguria e Toscana al decreto “Salva Italia”, dal terremoto in Emilia al “Bonus gestori”, dalla riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo al finanziamento del decreto Fare “Nuova Sabatini”. Per gli ultimi tragici avvenimenti legati alla pandemia da Covid-19 e alla guerra tra Russia e Ucraina, non è escluso che venga attivato il Bancomat di Stato con la ventesima accise.

Per tutte queste ragioni, Orizzonte Italiano, conscio dell’appiattimento delle forze politiche sul Decreto a tempo del Governo, rileva che Ministri, dopo aver votato il provvedimento, all’esterno “esortano” l’esecutivo a fare di più. Roba da avanspettacolo, senza offesa per gli artisti veri. Per carità di patria ci si astiene dal commentare la dichiarazione resa dal Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, uno dei ministeri che avrebbe dovuto vigilare, che ha definito truffa e ingiustificati l’impennata dei prezzi alla pompa di benzina e gasolio. Dichiarazione che non è consentita al titolare del dicastero che avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto, probabilmente la truffa affonda le radici in anni di libertinaggio assoluto, certificando, ancora una volta, l’inutilità dei GARANTI, argomento che tratteremo nei prossimi giorni. Plaudiamo alle azioni della Magistratura, intraprese in molte realtà territoriali italiane, svolgendo un ruolo di supplenza rispetto all’incapacità delle forze politiche che siedono in Parlamento.

Come si è ridotta la politica, questa è la terza Repubblica (sic!).

Orizzonte Italiano continua, anche se in solitudine, la lotta con la sottoscrizione della petizione per la soppressione totale delle maledette accise, facendo appello a tutti gli italiani di battersi per una giusta causa; le numerosissime sottoscrizioni che stanno pervenendo, provenienti da tutto il territorio nazionale, ci danno la convinzione della giustezza della nostra azione. Puntiamo a recuperare i valori e gli insegnamenti dei padri costituenti, offrendo possibilità di lavoro a tutti e valore ai meritevoli, ci dobbiamo battere per una riforma elettorale che possa portare in Parlamento effettivamente i rappresentanti del popolo e non i figliocci dei “capi bastone” e, per fare ciò dobbiamo ritornare a una legge proporzionale con preferenze. Italiani, insieme rivolteremo l’Amministrazione  pubblica come un calzino, avendo nel mirino la riforma del pedaggio autostradale, la soppressione del canone RAI, la riforma organica della scuola dell’università e della ricerca, una riforma organica della sanità eliminando gli sprechi e il clientelismo dilagante, una proposta per l’ex ILVA di Taranto e per tutte le acciaierie d’Italia, politiche a sostegno dei settori produttivi dell’agricoltura e del terziario, politiche serie a sostegno delle famiglie e dei disabili favorendo l’ingresso al mondo del lavoro per coloro che possono svolgere un’attività e un sostegno serio e dignitoso per tutti gli altri.

Giovani, donne, anziani, professionisti, operai, Orizzonte Italiano vi attende per condurre insieme battaglie epocali ed esaltanti.

 

Il Segretario Nazionale di Orizzonte Italiano

Prof. Alessandro Calabrese

 

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